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7 giugno 2013

"Marò che silenzio"





"Marò che silenzio"


Iniziata più di un anno fa la vicenda dei due Marò italiani, Massimiliano Latorre e
Salvatore Girone
, trattenuti in India con l'accusa di aver ucciso due
pescatori indiani, ancora non ha un lieto fine!..




Finita l'epopea elettorale, dove era promesso qualsiasi
cosa, pur di far colpo sui propri elettori ed accaparrarsi un po’ di voti in
più, pronunciando la sola parola Marò,
è calato nuovamente il silenzio mediatico e non solo sulla vicenda, rara, per non usare la frase unica o tutta italiana dei due Marò italiani detenuti in India chissà
fino a quando...





Tutto è iniziato a febbraio 2012, quando i due Marò in servizio anti-pirateria su di una
nave battente bandiera italiana, non quella di uno stato ombra, sparano
dei colpi contro un imbarcazione che minacciava la sicurezza della nave
italiana, dopo ripetuti inviti ad allontanarsi.


Purtroppo da questo conflitto a fuoco, il giorno dopo dai
media locali indiani si apprende, (con tutto il rispetto per i due indiani
deceduti), che risultano morti due occupanti di questa imbarcazione, c'è chi
sostiene che sia un peschereccio chi una nave di pirati.





Attraverso delle non meglio note manovre e con qualche
artificio, (ogni nave registra i propri spostamenti attraverso il VDR) la nave viene portata in acque
indiane
, dove i due Marò vengono
arrestati e fatti scendere dalla nave nel porto di Kochi in India. Vengono alloggiati nella guest house della polizia
locale.





Intanto in Italia parte l'odissea di carte bollate  per cercare attraverso la propria diplomazia una soluzione per il caso
contemporaneamente alla giustizia indiana che ordina e dispone la detenzione
dei due marò in tutta facilità e rapidità.


Solo dopo quasi un anno, in occasione di festività cristiane
i due Marò temporaneamente tornano in
Italia per riabbracciare i propri cari per poi rientrare in India dove sono
ancora detenuti tutt'oggi.


Dopo mesi turbolenti, politicamente parlando, l'Italia
finalmente ha un nuovo esecutivo, all'attuale Ministro degli Esteri spetta di
il duro compito di fare di tutto e di più per porre fine a questa strana
vicenda, non occorre infatti, un esperto
di diritto internazionale per comprendere le innumerevoli violazioni di diritto
internazionale compiute dallo Stato indiano.





L'Italia è il paese dei misteri per definizione, gli archivi
dei giornali sono pieni di fatti di cronaca irrisolti, non vorrei che tutto
questo silenzio mediatico ed
istituzionale sulla vicenda dei marò, nasconda in realtà degli affari, da
milioni di euro, che intercorrono tra aziende italiane ed il governo indiano,
non vorrei da cittadino italiano che il mio Stato venda la vita di due
militari
, fra le altre cose, per favorire un poco le casse aziendali
italiane, visto che oggi sono circa 400 le società italiane operanti in India.




Spero di sbagliarmi..





©Mirko M.


www.pazzoperilmare.com





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