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3 giugno 2012

"Cine-Mare" recensione "Lo Squalo"





Lo Squalo


Steven Spielberg –
1975


  


L’inquietudine e il batticuore
vengono serviti freschi al pubblico che, piano piano, si avvia ad un’agitazione
costante e duratura, fino al culmine della storia che vede la morte dello
squalo ma anche dei più deboli di cuore. Può un film, che racconta la storia di
uno squalo, suscitare tali emozioni? Assolutamente sì, se a dirigerlo è un
giovane Steven Spielberg che, nonostante muova i suoi primi passi nel mondo del
cinema, conosce già bene i gusti del pubblico.





Lo Squalo è destinato a diventare
un capolavoro del cinema americano, pilastro delle più assolute fobie dell’essere
umano ed apice della pura paura; perché lo squalo si aggira di notte e di
giorno, inosservato e incontrastato dagli esseri umani, destinati a diventare
la sua preda preferita, destinati a lottare, a perdere vite, a non dormire più
di notte e ad inventarsi uno stratagemma per mettere fine a quell’orrore. E
quella musica che, a volte, si teme di più della visione stessa dell’animale.





Cosa resta di questo film dopo la
morte dello squalo? La voglia di non volerlo più vedere perché ormai lo squalo
è realtà, è possibilità e non più finzione, è allarme, turbamento, quel
sentimento di angoscia che ti resta e che riaffiora soprattutto quando ci si
trova in alto mare.








Dovute curiosità





Forse Lo Squalo è il film cult di questa nostra Rubrica e per questo
merita un’attenzione più dettagliata.





- Lo squalo ha dato il via alla
distribuzione dei film nel periodo estivo, mai fatto precedentemente.


- Furono realizzati 3 squali
meccanici, ai quali fu dato il nome di Bruce, che, a causa dell’acqua salata,
si corrosero facilmente.


- Fu realizzato un quarto squalo
meccanico e posto all'ingresso del parco divertimento Universal Studios fino al
1990, quando fu rimosso e gettato in una discarica. Venne ritrovato nel 2010.


- La musica inquietante,
realizzata da John Williams, è composta semplicemente da due note, MI e FA e
quando venne proposta a Steven Spielberg, questi si fece una risata credendolo
uno scherzo. Ammise dopo il successo del film che quella musica contribuì, e
non poco, al successo dell’intero film. La musica ripetitiva è stata associata
al battito cardiaco dello squalo che parte lentamente per poi accelerare al
momento dell’attacco; oppure si pensa al movimento della coda.


- La scena della testa mozzata
ritrovata nello scafo fu aggiunta successivamente per creare più agitazione nel
pubblico e fu finanziata dallo stesso Spielberg perché gli Universal Studios
negarono il finanziamento.


- I successivi Lo Squalo 2, Lo Squalo 3-D e Lo Squalo 4 –
La vendetta,
ebbero un successo ridimensionato rispetto al primo capitolo
che resta il migliore in tutti i sensi.





Recensione a cura di Stefano
Mosca per la Rubrica
“Cine-Mare”




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