Le rivolte in Libia e nel Nord Africa stanno creando un bel po di problemi anche alle compagnie crocieristiche, in particolare a Costa Crociere, che ha visto diminuire prenotazioni ed indotto "in modo massiccio e drammatico" come dichiara con tristezza il presidente di Costa Crociere Pierluigi Foschi.
A causa della crisi a seguito della caduta dei regimi in Tunisia, Egitto e Libia, senza contare tutte le altre sollevazioni di popolo nei paesi islamici hanno costretto la Costa a modificare 150 itinerari, "senza contare che delle due navi che si trovavano ora nel Mar Rosso - spiega ancora Pierluigi Foschi - abbiamo dovuto richiamarne una e l'altra viaggia con dei tassi d'occupazione gravemente insufficienti. Inoltre non andiamo più in Egitto, nè in Tunisia, ma anche il Marocco è a rischio e perfino con Israele ci sono dei problemi perchè i turisti sentono pericolo nell'aria e non si fidano".
In poche parole la cara Costa Crociere si trova in un momento molto, ma molto difficile.
Se per il futuro l'ottimismo c'è, per i dipendenti la situazione è sicuramente pesante "Abbiamo alcuni dipendenti - spiega Foschi - che lavorano letteralmente 24 ore su 24 per gestire le prenotazioni del passato, purtroppo, anzichè lavorare per quelle future".
A causa della crisi a seguito della caduta dei regimi in Tunisia, Egitto e Libia, senza contare tutte le altre sollevazioni di popolo nei paesi islamici hanno costretto la Costa a modificare 150 itinerari, "senza contare che delle due navi che si trovavano ora nel Mar Rosso - spiega ancora Pierluigi Foschi - abbiamo dovuto richiamarne una e l'altra viaggia con dei tassi d'occupazione gravemente insufficienti. Inoltre non andiamo più in Egitto, nè in Tunisia, ma anche il Marocco è a rischio e perfino con Israele ci sono dei problemi perchè i turisti sentono pericolo nell'aria e non si fidano".
In poche parole la cara Costa Crociere si trova in un momento molto, ma molto difficile.
Se per il futuro l'ottimismo c'è, per i dipendenti la situazione è sicuramente pesante "Abbiamo alcuni dipendenti - spiega Foschi - che lavorano letteralmente 24 ore su 24 per gestire le prenotazioni del passato, purtroppo, anzichè lavorare per quelle future".
8 commenti:
Era prevedibile una tale sciagura, sarà per caso l'inizio della fine? forse sono troppo pessimista, ma la crisi c'è, tutti i tipo di crisi.
Oltre a perdere clienti che giustamente hanno paura di scegliere crociere con scali in zone ad alto rischio, ci sono le compagnie straniere che stanno investendo moltissimo nel nostro mare e Costa sicuramente nei prossimi anni perderà il podio del leader.
Solo Royal Caribbean nel 2011 movimenterà 2 milioni di passeggeri, la Norwegian cruise line non sarà da meno, non dimentichiamoci che c'è anche la Msc.
Buonanotte
No, mi dispiace tantissimo per questa situazione. Spero davvero che presto tutto si risolva sia per i paesi in questione che per Costa che è sempre una delle migliori!
Purtroppo la situazione del nord africa è incerta e non di breve durata, sicuramente anche israele , libano entreranno in questo pericolo per noi crocieristi, allora sia Costa che altre compagnie, trovino nuovi stimoli per approdare in nuovi scali piu' sicuri, piu' ricchi di storia che a noi crocieristi puo' interessare, insomma da questo periodo nero, cè sempre uno spiraglio di luce per far rivedre il tutto ai nostri tecnici organizzatori e riscoprire o scoprire nuovi approdi per rilanciare questo lungo periodo NERO.
giovanni noal
Il Nord Africa sta vivendo brutti momenti per il turismo a allo stesso tempo belli per le persone locali per aver fatto cadere il regime dittatoriale. Celo dovevamo aspettare che prima o poi una cosa del genere a qualche compagnia crocieristica sarebbe capitata , ma conoscendo la compagnia Costa Crociere e sapendo che non si arrenderà facilmente per via degli anni e anni di esperienza spero che questa crisi alla compagnia e quella che sta travolgendo l'Italia possa finire al più presto.
Saluti
Adriano.
Quante volte visitando quei paesi abbiamo percepito l'oppressione della povertà!
Ma hanno coraggio, forse quei popoli ce la faranno in breve tempo, anche se non sarà facile riformare il tutto...
In questo momento bisogna accettare proposte alternative agli itinerari prefissati e comunque partire... in ogni porto c'è sempre qualcosa di bello da ammirare e da vivere!
Carissimi saluti,
Piera
Da anni vado dicendo che gli armatori sono andati "fuori di testa". Avevo pure affermato che dopo l'11.09.2001, bisognava riflettere perché il mondo stava cambiando. Tutto ciò non è stato fatto e ora si pagheranno le conseguenze. Il Mediterraneo a noi vicino, inviso da Foschi e Vago, è divenuto troppo piccolo per gli attuali "condomini galleggianti". I "mostri" ci sono e per rimediare è troppo tardi!
Io, penso invece che Costa e Bon di fincantieri stiano cercando di avvisare lo stato italiano, visto che a differenza di altri paesi (vedi germania ecc..) non stanno facendo niente per risolvere l'economia italiana, facendo cosi fuggire tutte le nostre aziende a costruire e produrre in altri paesi.
Indubbiamente Costa e Msc hanno la maggior percentuale di itinerari con scali in zone a rischio (vero o percepito) e quindi sono le piu' danneggiate dalla attuale situazione. Se le cose non cambieranno presto, saranno guai.
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