La nave "Montecristo", è stata attaccata dai pirati il 10 ottobre a 620 miglia dalle coste somale, ma la grande paura è durata poco più di 24 ore. I 23 uomini dell'equipaggio, tra cui 7 italiani, si mettono in salvo rifugiandosi nella cittadella della nave, ovvero la plancia di comando, con all'interno provviste per 7 giorni.
L'unica entrata viene circondata di filo spinato, saldata dall'interno per impedire ai pirati di entrare.
Le forze speciali britanniche abbordano il mercantile "Montecristo"
L'equipaggio dall'interno hanno continuato a governare la nave, bloccando il timone e indirizzando la rotta verso le coste dell'Oman, in direzione opposta alla Somalia, così da impedire ai pirati di dirigersi verso le lo basi a terra e favorendo anche l'avvicinarsi delle navi della Nato.
Dall'interno della cittadella, l'equipaggio ha lanciato dall'oblò un semplice messaggio in bottiglia con su scritto: «Siamo tutti salvi. Siamo nella “cittadella”. Sopra ci sono 11 pirati».
Messaggio recuperato dalle forze speciali che dalle loro unità navali, si sono avvicinate alla Montecristo tramite gommoni ed elicotteri.
Gli 11 pirati si arrendono immediatamente e vengono arrestati.
Il blitz è stato concordato tra il ministro della Difesa Ignazio La Russa e il suo collega britannico Liam Fox, sotto la supervisione dell'ammiraglio italiano Gualtiero Mattesi, a capo della missione Nato "Ocean Shield".
“Apprendiamo con gioia e soddisfazione la liberazione dell’equipaggio della motonave ‘Montecristo’. Un plauso all’Ammiraglio Gualtiero Mattesi, comandante della task-force dell’Operazione Nato ‘Ocean Shield’, che ha coordinato la brillante operazione. Chiediamo al governo lo stesso impegno dimostrato oggi anche per le altre due navi tuttora in ostaggio ai pirati, in particolare la Savina Caylyn di cui nulla si sa ormai dallo scorso febbraio”. Lo ha affermato in Aula il deputato dell’Udc Angelo Compagnon.
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